Il 2020-2021 è stato un biennio molto triste nel mondo della musica per la scomparsa di alcuni tra i più famosi ed acclamati suoi interpreti di livello mondiale; Ennio Morricone, Eddie Van Halen, Jarabe de Palo, Chick Corea, Franco Battiato sono alcuni tra gli artisti che purtroppo ci hanno lasciati per andare a riposare in pace, e viste le tantissime testimonianze d’affetto ricevute nel loro giorno del commiato, possono riposare sapendo che hanno lasciato una marca profonda e significativa nei nostri cuori per le emozioni che ci hanno saputo dare.
Ultimo, ma solo in ordine di tempo, ad averci spezzato il cuore con la triste notizia della sua scomparsa è Franco Battiato, scomparso il 18 Maggio scorso nella sua casa catanese di Praino di Milo a causa di una malattia di cui ne la sua famiglia né il suo entourage ha mai voluto parlare; già nel 2019 il suo manager Francesco Cattini aveva annunciato il suo ritiro dal mondo della musica, poi da lì in poi le cose sono andate peggiorando sempre più.
Cenni di biografia
Franco Battiato nasce il 23 Marzo 1943 a Riposto, un piccolo comune siciliano di circa 15.000 abitanti in provincia di Catania, si diploma al liceo scientifico di Acireale, e poi parte prima per Roma e successivamente per Milano dopo aver appreso della morte del padre, che lavorava come scaricatore di porto a New York. All’età di vent’anni inizia a bazzicare in alcuni locali della città, fino a trovare spazio per le sue prime esibizioni voce e chitarra al Club 64, dove conosce personaggi come Bruno Lauzi, Lino Toffolo, Renato Pozzetto, Enzo Jannacci, e Giorgio Gaber.
Proprio con Gaber il giovane cantante catanese stringe un’ottima amicizia, ed in questo periodo decide di lasciare definitivamente gli studi universitari per dedicarsi solo alla musica, verso la quale sente un’attrazione sempre più forte. Nel 1967 mette su un duo insieme al suo amico e compaesano Gregorio Alicata, si fanno chiamare gli Ambulanti, e suonano soprattutto davanti alle scuole, dove eseguono un mini repertorio di canzoni di protesta. Sarà proprio il suo amico Giorgio Gaber a lanciare i due procurando loro i primi contatti con le case discografiche Nanni Ricordi prima, e Jolly records poi.
Battiato e la musica sperimentale
A partire dal 1971, Battiato accantona per un momento il genere canzone di protesta e si dedica a quello che lui chiamava ‘un grande lavoro di introspezione’, cercando nuove idee, nuove forme, e soprattutto nuove sonorità; ne nasce una collaborazione con l’etichetta discografica indipendente Bla Bla, con la quale lancia il suo album d’esordio intitolato Fetus, che riesce a vendere circa 7000 copie. Sempre con la Bla Bla, il cantautore catanese pubblica l’anno successivo il suo secondo album dal titolo Pollution, che fa registrare maggior successo rispetto al primo e mette in risalto la sua continua ricerca di una ‘forma d’avanguardia’ ancora più intellettuale ed introspettiva rispetto a quella del suo album d’esordio.
Nel 1973 esce il terzo album, Sulle corde di Aries, con sonorità arabeggianti, e l’abolizione totale di tutti gli strumenti più comuni (chitarra, basso, batteria, piano) a favore di oboe, ocarina, violoncello, arpa; incluso nell’LP c’è uno dei singoli più significativi di quel periodo intitolato Sequenze e Frequenze, 45 giri in cui di certo non manca l’uso di sintetizzatori e di strumenti elettronici di nuova generazione.
1980, l’anno dei grandi successi
Nella decade tra il 1970 ed il 1980 Battiato si dedica costantemente alla musica sperimentale d’avanguardia ed alla ricerca di nuove sonorità attraverso le quali esprimersi; da registrare innumerevoli collaborazioni con altri musicisti tra i quali Brian Eno, i Tangerine Dream, e soprattutto con il violinista, arrangiatore, compositore e direttore d’orchestra Giusto Pio, con il quale stringe una grande amicizia ed apprende anche a suonare il violino.
La voce del Padrone, prodotto dalla Emi nel 1981, rappresenta certamente l’apice dei successi di Franco Battiato, ed il suo singolo di punta Bandiera Bianca spopola nelle classifiche italiane insieme con Centro di Gravità Permanente, brano basato sulle teorie psicofisiche del filosofo di origine greco-armena George Ivanovic Gurdjieff. Del 1982 l’album L’Arca di Noè, che poche settimane dopo la sua uscita aveva già venduto circa 500.000 copie, poi ricordiamo ancora tanti bellissimi LP tra cuiOrizzonti perduti, Fisiognomica, Fleurs, Fleurs 2, Il Vuoto.