Partendo dal dato di fatto che il modo in cui viviamo oggi non assomiglia neppure lontanamente a quello di mezzo secolo fa, senza neppure voler retrocedere troppo nel tempo, oggi è diventato veramente difficile riuscire a ritagliarsi uno spazio tutto per se, a concedersi completamente ed incondizionatamente a se stessi, questo dobbiamo riconoscerlo. I ritmi impressionanti dettati dalla quotidianità e dalla routine costituiscono un vero e proprio vortice dal quale è sempre più difficile non essere risucchiati.
Eppure esisterebbero tantissimi modi per rilassarsi e staccare la spina per un attimo, ci sarebbero davvero molte cose da fare per impiegare il proprio tempo libero in modo distensivo ed allo stesso tempo anche costruttivo; il problema però è che oggi sono aumentate a dismisura anche le distrazioni ed i passatempi dannosi per l’essere umano, che molte volte si lascia lobotomizzare da internet ed i suoi social networks, o magari da uno dei sempre presenti programmi-trash di cui sono pieni tutti i palinsesti delle reti televisive. Una buona idea per aiutarsi con la gestione del proprio tempo libero, per chi lo avesse, potrebbe essere quella dei 4 quadranti.
La tecnica dei 4 quadranti
Conosciuta anche come matrice di Stephen Covey, la tecnica dei 4 quadranti non è la classica lista dei pro e dei contro che sappiamo fare tutti prendendo carta e penna ed appuntando le cose da fare come fosse una lista della spesa; riuscire a gestire il proprio tempo è ben altra cosa, significa essere in grado di assegnare delle priorità alle cose da fare, pianificare le proprie azioni in rapporto al tempo a disposizione, dar loro un ordine di importanza eliminando, nei limiti del possibile, tutto ciò che reputiamo sia davvero di poco conto.
Per comprendere la matrice di Covey è sufficiente suddividere un foglio di carta in 4 quadranti; nel primo quadrante si dispongono le urgenze, nel secondo quadrante le cose meno urgenti, cioè quelle che si possono pianificare, nel terzo quadrante le false urgenze, ovvero quelle che vanno si risolte, ma che si possono anche ritardare o addirittura assegnare ad altri, mentre il quarto quadrante è destinato al tempo libero. Andiamo adesso ad analizzarne i risultati.
Saper distinguere le cose importanti da quelle urgenti
Dwight D Eisenhower, uno dei più ricordati presidenti degli Stati Uniti d’America, circa mezzo secolo fa fece la seguente osservazione: ‘ciò che è importante raramente è urgente, e ciò che è urgente raramente è importante’; ecco, l’utilizzo della matrice di Covey è in pratica la schematizzazione di questo pensiero filosofico, la messa in pratica di tale teoria. Se guardiamo lo schema appena disegnato con i 4 quadranti ben in evidenza, possiamo già riuscire a stabilire alcune cose interessanti, come può essere ad esempio quella di priorizzare gli impegni e le cose da fare, procrastinando o addirittura delegando altri per quelle di minor rilievo, sempre che si possa fare.
E’ in effetti la nostra sensazione che sia tutto importante ed urgente il fattore che più logora e conduce verso una condizione di stress; una volta che si riescono a prendere le opportune contromisure, magari eliminando anche tutta quella serie di piccole azioni che si compiono quasi in modo automatico, ma di cui si potrebbe forse addirittura fare a meno, basta solo riuscire a distinguere l’importante dall’urgente ed il gioco è fatto, ed il risultato ci dirà che abbiamo finalmente trovato un po’ di tempo anche per il nostro tempo libero, cosa alla quale l’essere umano non può e non deve affatto rinunciare.
Cosa fanno i vip nel tempo libero?
Bella domanda, non c’è dubbio, ma è ovvio che il tempo libero che una persona ha a disposizione nell’arco di una giornata (che tra l’altro è sempre meno), è strettamente correlato al tipo di vita che fa, ai problemi che deve risolvere quotidianamente, alle sue condizioni economiche, quelle familiari….insomma non si può certo generalizzare. Ovviamente, le persone che hanno un tenore di vita alto perché magari benestanti, famose, o comunque con una buona posizione economica, possono disporre di un ventaglio di scelte ben più ampio rispetto a quello di un operaio o di un netturbino.
L’attore americano Jim Carrey ad esempio, uno che di certo non ha problemi economici vista la grande quantità di denaro che incassa con i suoi divertentissimi film, adora immergersi in profonde meditazioni, pratica che iniziò durante un lungo periodo di depressione che ebbe in passato; Maryl Streep invece, sorprendendo chiunque, ha confessato che adora lavorare a maglia, l’unica cosa che riesce a rilassarla completamente azzerando lo stress di cui si è caricata durante la giornata.