Nei paesi latinoamericani è cosa abbastanza comune che il tema principale di alcune canzoni pop sia relazionato con il sesso, e successi come ‘El baño’ di Enrique Iglesias o ‘Despacito’ di Luis Fonsi ne sono un esempio concreto. In Italia invece, l’accoppiata vincente tra sesso e musica popolare sembra essere evanescente come la polvere, e sono molto pochi gli artisti italiani che osano salire sul palcoscenico ed affrontare questo tema.
Uno dei pochi a farlo è stato il famoso cantante Lucio Dalla, nato in Emilia Romagna, il quale parlava apertamente di sesso nella sua canzone “Disperato erotico stomp”, in cui raccontava addirittura un suo incontro con una puttana in Rimini. Altri artisti che ci hanno provato sono stati Patty Pravo con la sua hit di allora “Pensiero Stupendo” e più recentemente il gruppo The Journalists, che ha organizzato un concerto a Rimini durante il quale ha eseguito quella che è senza dubbio la loro canzone più sessuale “Promiscuità”. Senza dubbio, queste canzoni rappresentano vere eccezioni in questo settore, nel quale i cantanti italiani di genere pop che osano affrontare temi di carattere sessuale si possono contare sulle dita di una sola mano.
La musica ed il sesso negli anni 70 e 80
Mezzo secolo fa la cosa era ben diversa. A quei tempi l’epoca del sesso libertino e delle droghe generò canzoni un po’ ‘salite di tono’ come ‘Sbucciami’ di Cristiano Malgioglio, che conteneva frasi super esplicite del tipo: “Coglimi, frutto fresco io sarò, bevimi, la tua sete asciugherò, cacciami, tanto ormai lo voglio io, lo voglio io, completo io e se ti basta un’ora Sbucciami, e la tua bocca addolcirò”.
Anche Marcella Bella cantò una di queste esplicite canzoni sessuali, “Violentami miao”, nella quale si permise di dire “Sto ferma se vuoi, brutale o no non ti assalirò. Ti prego, ricordati che non sono un maschio, oh no…e allora violentami, violentami, violentami, violentami miaaaaooo”.
In questo ristretto gruppo troviamo la cantante Nadia Cassini, la cui famiglia materna era di Rimini e quella paterna invece tedesca; anche lei osò con un testo molto coraggioso nel quale scherzava su chi dovesse essere il suo partner per la notte: “A chi la do stasera la mia felicità ? A chi la do stasera? Chi mi sorriderà? A chi la do stasera? Faccio quello che vuoi”.
La musica sessuale a partire dagli anni 90
Dopo una decade piena di musica dai contenuti altamente sessuali, il pubblico sembrava essersi stufato completamente della tematica, e da lì a poco la abbandonò. Fu così che le canzoni sessuali passarono dal rappresentare la regola ad essere l’eccezione, ed oggigiorno, mentre continuano a piovere copiosamente brani di questo genere da altre parti del mondo, in Italia praticamente nessuno osa più cantarle.
Tuttavia negli ultimissimi tempi sembra che qualcosa stia nuovamente cambiando. Nek ha dedicato il titolo di uno dei suoi albums ad una prostituta sua fan intitolandolo “Nella stanza 26”. Secondo quanto raccontato dallo stesso artista, un giorno ricevette una lettera dalla sua fan che gli raccontava intristita la sua storia, e lui ne fu tanto colpito che decise di condividerla con il mondo, tentando di fare qualcosa a riguardo con questo gesto spontaneo.
Anche il gruppo Fortuna presentò a Sanremo nel 2003 una canzone su una prostituta e la sua tenera relazione con uno dei suoi clienti. Sarà forse questa la nuova resurrezione della musica sessuale?